Sui disegni

Figure buffe, caricature, oggetti giocosi, situazioni divertenti, ambienti molto colorati…: nei disegni di Valerio il mondo, come avviene ai corpi sulla Luna, “perde peso”, un certo peso…

Attraverso la matita di Valerio finanche un volto solitamente austero può trovare inaspettata leggerezza. Persone e situazioni sono spesso rappresentate in modo scherzoso, allegro, a volte ironico, che le investe con la luce di una gioiosa vivacità, e colora anche luoghi, ambienti, idee.

E l’allegra vitalità è in un certo senso, forse, proprio il tratto serio della matita di Valerio, perché, mentre disegna persone, personaggi, luoghi con particolarità che ne fanno l’unicità, unicità che distinguendo separa, nella gioiosa, scherzosa vitalità si può invece trovare qualcosa che avvicina, accomuna, riduce distanze magari anche consolidate.

E questo in fondo è anche sogno; ed il qualcosa in cui la matita di Valerio è lapis, ossia matita, sì, e anche cosa di particolare peso, cioè “pietra”, che di lapis è più antico significato: la matita è allora lapis proprio nel momento in cui più è leggera e sognante.

E quando i sogni hanno più spazio, se non nel momento in cui la luna è più visibile in cielo? Cala la sera, i contorni sfumano, i colori si trasformano, le ombre si allungano, e allora magari figure inconsuete possono fare capolino…

Valentina

* W. Shakespeare, La tempesta, atto IV scena 1